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Jan 1970

“Se non fai come ti dico, allora….”

Ottobre 25, 2018 apprendimento, comportamenti , , , , , ,

Ci sono comportamenti dei nostri bambini che a volte non riusciamo proprio a gestire o tollerare ed allora ci scappa quella fatidica frase ” se non fai come ti dico….” e ci inventiamo le minacce più assurde, quelle che abbiamo capito con l’esperienza possano sortire l’effetto più spaventoso che ci sia.

Minacciamo i nostri bambini che se non fanno una determinata cosa togliamo qualcosa che per loro è molto caro, oppure non mangeranno quella buona nutella che abbiamo in dispensa per una settimana, o non giocheranno con il tablet per 10000 mesi.

Ma riusciamo veramente a rispettare queste minacce? E poi soprattutto cosa stiamo insegnando ad i nostri figli/ nipoti / studenti?

Vi rispondo semplicemente. Spesso nulla di buono. O meglio, stiamo insegnando loro che se non emetteranno il comportamento che gli abbiamo ordinato, andranno incontro a conseguenze punitive, creando un clima emotivo molto avversivo e di paura.

Ma come fare quando fanno i capricci e non vogliono fare certe cose..? Non è semplice, ma le ricerche ci suggeriscono potrebbe essere più utile creare un clima di sincerità con i nostri bambini. Dire loro la verità, in un modo semplice, (senza scendere in dettagli che potrebbero spaventare il bambino) sul perchè dobbiamo fare certe cose che proprio non ci va di fare; affinchè lui capisca che la vita è così, non si può fare sempre e solo ciò che si vuole, ma ci sono cose che dobbiamo fare e successivamente ci possono portare a conseguenze piacevoli.

Potrebbe essere funzionale anche creare una piccola token economy (un contratto con il bambino) tipo gioco a punti che se il bambino effettuerà questa raccolta alla fine ci sarà un piccolo premio che tanto desiderava (rinforzatore).

Con questo metodo incentiviamo un’educazione positiva e non basata sulle minacce e sul “togliere oggetti piacevoli” (rinforzo negativo), questa modalità potrà anche far si che il bambino per la paura di perdere qualcosa emetta il comportamento, ma gli stiamo insegnando che per non andare incontro a punizioni deve fare certe cose e non che se le fa andrà incontro a conseguenze positive (da prima estrinseche e poi sempre più intrinseche al bambino stesso).

Riflettiamo su queste dinamiche, che quando siamo esasperati mettiamo in atto più che mai, perchè il  mondo ha bisogno di adulti che un giorno sapranno che con l’impegno si raggiungeranno certi scopi e non che “se non mi impegno allora poi… “.

 

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