Cosa facciamo

La Psicologia dell’Educazione

La psicologia dell’educazione è una disciplina nata recentemente  che riguarda i processi di apprendimento nelle diverse fasi dello sviluppo e si occupa di analizzare scientificamente e di proporre soluzioni operative in numerosi ambiti, quali ad esempio:

 

  • le caratteristiche dei processi cognitivi, affettivi e sociali dell’individuo che apprende (ad esempio, i vari tipi e problematiche dell’intelligenza, le differenze individuali, i gifted students, le varie forme di disabilità, i disturbi specifici d’apprendimento DSA , il disagio emotivo, familiare, sociale, culturale, ecc.);
  • acquisizione delle competenza di base e complesse (ad esempio, nella scrittura, lettura, calcolo, pensiero scientifico, soluzione di problemi, attenzione);
  • i fattori personali, interpersonali e contestuali (rapporti scuola-famiglia) che facilitano o ostacolano i processi di insegnamento e apprendimento, l’acquisizione delle regole, le motivazioni ad apprendere, il benessere psicosociale;
  • pratiche di insegnamento innovative (ad esempio, le metodologie didattiche che si basano sull’utilizzo di materiali di apprendimento pratici, forme di cooperazione tra pari, ecc.) ad esempio l’approccio Montessori;
  • le interazioni sociali tra pari ed adulti e l’utilizzo delle dinamiche di gruppo secondo una prospettiva educativa (cooperative learning, peer education)
  • psico-educazione, un approccio che permette di pensare in modo efficace e prevenire o superare difficoltà di natura emotiva, insegnare al bambino ad apprendere come utilizzare la mente per conoscere e convivere con le emozioni (conoscere le proprie reazioni emotive, i propri modi di pensare abituali e prendere le distanze dai pensieri irrazionali facilitarndo l’emergere di pensieri utili sperimentando nuove reazioni emotive e comportamentali)

La Psicologia dello Sviluppo

La psicologia dello sviluppo si occupa delle modificazioni e dei cambiamenti che a livello emotivo, affettivo, relazionale, cognitivo e comportamentale si verificano nella persona umana nelle diverse fasi della vita e si occupa di:[2]

  • supporto all’adattamento nel susseguirsi delle tappe evolutive, della maturazione cognitiva, affettiva e sociale
  • supporto ad una interazione funzionale tra minore e ambiente ( scuola, famiglia, gruppo dei pari ed altre comunità di vita )
  • interventi su problemi di adattamento alla scuola/classe
  • predisposizione e attuazione di programmi di promozione del benessere e promozione del disagio minorile
  • interventi su problemi specifici di apprendimento, attenzione, concentrazione
  • consulenza per la predisposizione di PEI e PDP
  • consulenza psicologica alle famiglie per interventi educativi sui figli
  • Interventi di integrazione multietnica e problematiche correlate
  • Consulenza ed informazione agli insegnanti su problemi di sviluppo ed integrazione sociale nella classe, sui rapporti docenti/allievi

 

Maria Montessori: costante fonte d’ispirazione

La banconota delle mille lire ritrae una donna con i capelli bianchi raccolti in una crocchia, ma non tutti sanno chi era questa donna che abbiamo mille volte incrociato con lo sguardo e che aveva sostituito nelle mille lire Marco Polo e Giuseppe Verdi. Maria Montessori infatti, pur essendo riconosciuta in tutto il mondo ed avendo tuttora un seguito di 4.500 scuole negli USA, 800 nel Regno Unito, 1.100 in Germania e Paesi bassi, in Italia  è ancora poco nota e le scuole Montessori sono meno di 200.

Maria Montessori, medico e scienziata, ad inizi del 900 ha avviato un progetto sperimentale di educazione dei bambini ricoverati all’interno del Manicomio di santa Maria della Pietà a Roma.

Lì, tramite anni di studi sul campo, con rigore scientifico, riuscì ad ottenere uno stupefacente successo, portando tali bambini ad avere prestazioni uguali a tutti gli altri bambini negli esami delle scuole comuni

 

““Ma mentre tutti ammiravano i progressi dei miei idioti io meditavo sulle ragioni che potevano trattenere gli allievi felici e sani delle scuole comuni ad un livello tanto basso da poter essere raggiunti, nelle prove di intelligenza, dai miei infelici allievi.”

 

“Fin da quando, (. . ), mi dedicai all’istruzione dei fanciulli deficienti, credetti d’intuire che quei metodi non erano soltanto un tentativo per aiutare gli idioti, ma contenevano principi di educazione più razionale di quelli in uso . . Questa intuizione divenne la mia idea . . e a poco a poco acquistai il convincimento che metodi consimili applicati a tutti i fanciulli avrebbero sviluppato la loro personalità in modo sorprendente.

 

 

Per utilizzare oggi, all’interno di interventi o laboratori, l’approccio Montessori, ci serviamo della scienza ABA (Applied Behavior Analysis) che permette, con rigore metodologico, di valutare l’efficacia dell’utilizzo dei diversi materiali per ogni bambino o ragazzo, individualizzando percorsi ed obbiettivi. Facciamo ciò ispirandoci al protocollo del Lane Montessori School for Autism  ed ampliandolo non solo all’autismo ma anche a difficoltà e disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).

 

“Se i bambini fossero allevati in tutto il mondo

 secondo i suoi principi, la maggior parte degli

 psicoanalisti non avrebbe più niente da fare.”

Lettera di Sigmund Freud a Maria Montessori

Vienna IX, Berggasse 19, 20 dicembre 1917

 

“Un metodo migliore di quello Montessori per rendere i bambini sensibili alle bellezze del

mondo secondo me non c’è”

Gabriel Garcia Marquez