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Jan 1970

DSA? Cosa vuol dire?

Novembre 30, 2017 apprendimento, discalculia, disgrafia, dislessia, disortografia, dsa, dsa parma, educazione, psicologia, sviluppo , , , , , , , , , ,

Da qualche anno si sente parlare sempre più spesso di DSA, i dati nazionali sembrano confermare che in ogni classe vi sia un bambino con DSA (http://www.lineeguidadsa.it) , ma cosa vuol dire questa sigla?

 

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono disturbi del neurosviluppo e riguardano le capacità di leggere, scrivere e far di calcolo; sono però problematiche che non vanno ad intaccare il funzionamento intellettivo generale.

Le difficoltà emergono già dalle prime fasi di apprendimento del bambino; le nuove abilità non vengono automatizzate, ma risultano poco fluide e lente.

Attualmente bambini e ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento hanno diritto a strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo (sintesi vocale, schemi, calcolatrice, correttori ortografici…) e a misure dispensative da compiti difficoltosi, da sostituire o ridimensionare in base alle capacità del singolo (LEGGE 170/10).

 

Cosa si può fare?

Non si può andare a correggere un’area del cervello, ma si può fare molto altro. Si possono insegnare tecniche specifiche di lettura.

Queste sono le parole di Giacomo Stella, docente universitario e direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Dislessia Evolutiva (IRIDE) dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dell’Università di Urbino e dell’ASL di Pesaro.

Trattamenti mirati di potenziamento e l’insegnamento di tecniche specifiche esistono e possono aiutare a migliorare negli apprendimenti di base.

Secondo Elisabetta Genovese, professore associato di audiologia e foniatria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio, un intervento logopedico risulta esser funzionale fino alla classe II/III elementare, successivamente può essere più utile ed efficace un intervento mirato con uno psicologo dello sviluppo.

Le differenti tipologie di DSA:

  • DISLESSIA, difficoltà nella lettura e comprensione di un testo scritto, pur comprendendo ogni singola parola.

 

  •  DISORTOGRAFIA, difficoltà nella scrittura (non rispetto delle regole di trasformazione del linguaggio parlato in quello scritto, non traduzione dei suoni che compongono le parole in simboli grafici).
  • DISCALCULIA, difficoltà nell’abilità di comprendere numeri e svolgere calcoli.
  • DISGRAFIA, difficoltà della grafia che si manifesta con problematicità nell’abilità motoria della scrittura.

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