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Jan 1970

Potenziare le capacità metacognitive è necessario per l’apprendimento!

Dicembre 6, 2018 apprendimento, bambini, cognitivo-comportamentale, difficoltà, educazione, pedagogia, potenziamento, psicologia, studiare

Con la parola “metacognizione” si indica un’espressione teorica molto utilizzata in ambito psicologico ed educativo. È un tipo riflessività orientata su se stessi, come se fosse una auto-osservazione ed una riflessione sui propri stati mentali.

Quest’attività permette, di conoscerci e di controllare i nostri pensieri, ed infine anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento.

È la fondamentale capacità umana di comprendere e riflettere sul proprio e l’altrui stato mentale e sulle proprie ed altrui percezioni, riuscendo così a prevedere il proprio e l’altrui comportamento tra cui sensazioni, credenze, sentimenti, disagi, etc.

Un soggetto che “usa” bene la metacognizione è una persona che riesce a porsi almeno tre domande fondamentali durante l’esecuzione di qualsiasi attività di problem solving:

  1. Cosa sto facendo?

  2. Perché lo sto facendo? Qual è lo scopo per cui sto facendo questa determinata cosa?

  3. Come posso agire per fare in modo che tale processo sia massimamente efficace?

Potenziare la Metacognizione significa quindi renderei le persone consapevoli del modo in cui affrontano i compiti cognitivi e, si insegna a gestire in modo efficace i processi che mettono in atto.

Si può affermare che chi usa bene la Metacognizione è un allievo che ha “tirato fuori” il PROPRIO PERSONALE ED UNICO METODO DI STUDIO ed è consapevole di quello che fa e di come lo fa.

In generale, l’applicazione delle tecniche metacognitive nella didattica riguardano soprattutto l’attenzione, la memoria, la lettura e la scrittura; studenti che hanno una buona consapevolezza metacognitiva, possono avere risultati migliori poiché il compito viene affrontato con maggior coinvolgimento personale.

Un ruolo fondamentale lo gioca la sfera emotivo – motivazionale.

Tutto gira intorno alla fiducia nelle proprie capacità di portare a termine con successo delle attività, che prende il nome di autoefficacia ed autostima. La propria autostima influenza il comportamento che si può avere di fronte ad un compito. Le difficoltà o le complicazioni, sono percepiti come stimolanti per un maggior impegno nel superarli da chi ha un alto grado di autostima a fiducia nelle proprie capacità (cioè si sente competente), mentre sono “impossibili o troppo difficili” per chi si reputa incapace o non conosce quali sono le strategie personali da applicare in quel determinato caso.. Risultato? Abbandono del compito o comunque di un inssuccesso, da chi ha un basso grado di autoefficacia.

Ma la percezione che si ha della propria autoefficacia (autostima + consapevolezza delle proprie capacità) può cambiare nel tempo grazie ai rinforzi che si ricevono, alle persone che dimostrano di credere nelle abilità dell’altro (famiglia e docenti).

Quindi, la metacognizione e la motivazione influenzano i processi di apprendimento. Non bisogna solo essere dei “trasmettitori di sapere”, ma è vitale riuscire a trasmettere il messaggio, a chi ci sta di fronte, del valore che riveste per se stesso e per gli altri.

Motivare, rassicurare e soprattutto rendere consapevoli i nostri allievi li aiuta a conoscere come risolvere qualunque problema scolastico ed anche i propri punti di forza e di debolezza.

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