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Jan 1970
Potenziare le capacità metacognitive è necessario per l’apprendimento!
Con la parola “metacognizione” si indica un’espressione teorica molto utilizzata in ambito psicologico ed educativo. È un tipo riflessività orientata su se stessi, come se fosse una auto-osservazione ed una riflessione sui propri stati mentali.
Quest’attività permette, di conoscerci e di controllare i nostri pensieri, ed infine anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento.
È la fondamentale capacità umana di comprendere e riflettere sul proprio e l’altrui stato mentale e sulle proprie ed altrui percezioni, riuscendo così a prevedere il proprio e l’altrui comportamento tra cui sensazioni, credenze, sentimenti, disagi, etc.
Un soggetto che “usa” bene la metacognizione è una persona che riesce a porsi almeno tre domande fondamentali durante l’esecuzione di qualsiasi attività di problem solving:
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Cosa sto facendo?
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Perché lo sto facendo? Qual è lo scopo per cui sto facendo questa determinata cosa?
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Come posso agire per fare in modo che tale processo sia massimamente efficace?
Potenziare la Metacognizione significa quindi renderei le persone consapevoli del modo in cui affrontano i compiti cognitivi e, si insegna a gestire in modo efficace i processi che mettono in atto.
Si può affermare che chi usa bene la Metacognizione è un allievo che ha “tirato fuori” il PROPRIO PERSONALE ED UNICO METODO DI STUDIO ed è consapevole di quello che fa e di come lo fa.
In generale, l’applicazione delle tecniche metacognitive nella didattica riguardano soprattutto l’attenzione, la memoria, la lettura e la scrittura; studenti che hanno una buona consapevolezza metacognitiva, possono avere risultati migliori poiché il compito viene affrontato con maggior coinvolgimento personale.
Un ruolo fondamentale lo gioca la sfera emotivo – motivazionale.
Tutto gira intorno alla fiducia nelle proprie capacità di portare a termine con successo delle attività, che prende il nome di autoefficacia ed autostima. La propria autostima influenza il comportamento che si può avere di fronte ad un compito. Le difficoltà o le complicazioni, sono percepiti come stimolanti per un maggior impegno nel superarli da chi ha un alto grado di autostima a fiducia nelle proprie capacità (cioè si sente competente), mentre sono “impossibili o troppo difficili” per chi si reputa incapace o non conosce quali sono le strategie personali da applicare in quel determinato caso.. Risultato? Abbandono del compito o comunque di un inssuccesso, da chi ha un basso grado di autoefficacia.
Ma la percezione che si ha della propria autoefficacia (autostima + consapevolezza delle proprie capacità) può cambiare nel tempo grazie ai rinforzi che si ricevono, alle persone che dimostrano di credere nelle abilità dell’altro (famiglia e docenti).
Quindi, la metacognizione e la motivazione influenzano i processi di apprendimento. Non bisogna solo essere dei “trasmettitori di sapere”, ma è vitale riuscire a trasmettere il messaggio, a chi ci sta di fronte, del valore che riveste per se stesso e per gli altri.
Motivare, rassicurare e soprattutto rendere consapevoli i nostri allievi li aiuta a conoscere come risolvere qualunque problema scolastico ed anche i propri punti di forza e di debolezza.
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