Spesso pensiamo che ci voglia poco ad aiutare un bambino o un ragazzo nel supporto allo studio. Molte persone pensano che chiunque sia idoneo per fare una “lezione privata” a chiunque altro ma così non è, la figura che supporta nello studio ragazzi con o senza difficoltà deve essere una figura specializzata.
Obiettivi dell’ accompagnamento allo studio:
Gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere attraverso un percorso di accompagnamento allo studio gestito da un psicologo esperto nell’apprendimento sono diversi:
- Accogliere lo studente in un ambiente ricco e stimolante;
- Migliorare le strategie e il metodo di studio;
- Favorire la conoscenza, la consapevolezza e il controllo metacognitivo;
- Promuovere atteggiamenti pro-sociali all’interno di piccoli gruppi di lavoro;
- Favorire l’apprendimento attraverso le nuove tecnologie;
- Favorire una buona collaborazione tra ragazzo, famiglia, scuola e professionista;
- Promuovere l’autostima e la percezione di competenza dello studente.
Spunti operativi:
1) Accogliere lo studente in un ambiente ricco e stimolante:
Per setting intendiamo la predisposizione di uno spazio fisico strutturato in modo da offrire allo studente una serie di punti di riferimento visibili e a portata di mano (i libri, le penne, i colori, i fogli, il materiale extra ecc). In un percorso di accompagnamento allo studio, avere tutto ciò che serve in un ambiente appositamente allestito crea le condizioni necessarie per il mantenimento dell’ attenzione, offrendo ad ogni ragazzo la possibilità di gestire autonomamente il riordino del materiale utilizzato e degli spazi in comune.
Per setting intendiamo anche uno spazio mentale, all’inizio delle attività, in cui lo studente possa pianificare e organizzare i compiti in base alle sue esigenze, necessità o difficoltà. Pensiamo che un lavoro di questo tipo sia in grado di favorire in ogni studente un atteggiamento più responsabile e autonomo, oltre che meno delegante.
A tal fine creiamo un planning quotidiano in cui vengono elencate, all’interno di una tabella appositamente strutturata, secondo l’ordine scelto da ognuno, le materie da fare prima e quelle da fare dopo. Per ogni materia è possibile indicare il tempo stimato per lo svolgimento, il tempo effettivamente impiegato (al termine dell’attività), punti di forza, criticità e un’autovalutazione finale. Ogni studente tiene la tabella davanti a sé mentre svolge i compiti e la aggiorna durante lo svolgimento dell’attività: al termine la consegna agli operatori, che la conserveranno con l’obiettivo di monitorare la capacità di autovalutazione e le strategie messe in atto.
2) Strategie e metodo di studio:
Le strategie sono delle procedure che lo studente mette in atto e che controlla consapevolmente con lo scopo di apprendere.
Lo psicologo, nel percorso di accompagnamento allo studio, indirizza lo studente nell’utilizzo di strategie di apprendimento efficaci, nel caso in cui si avverta l’esigenza di un sostegno.
Alcune delle strategie che secondo gli studi condotti in Italia riescono a produrre cambiamenti più rilevanti nello studio, specialmente per gli studenti con DSA, sono:
- utilizzare schemi o disegni come supporti visivi (in relazione all’età);
- porsi delle domande nel corso della lettura;
- rappresentarsi schematicamente il contenuto del testo;
- utilizzare immagini mentali (Cornoldi, De Beni et al., 2001).
L’obiettivo è quello di rendere lo studente sensibile al proprio stile di apprendimento, offrendogli un repertorio adeguato di strategie integrabili o alternative, in modo che sia lui stesso a decidere quella più adatta. L’efficacia delle strategie utilizzate verrà successivamente monitorata e valutata dal tutor che si occupa di accompagnamento allo studio in base ai seguenti criteri:
- La strategia migliora la prestazione scolastica?
- La strategia riduce lo sforzo nello studio?
- La strategia consente la generalizzazione degli apprendimenti?
3) Strumenti per favorire la conoscenza metacognitiva:
Sono ormai numerose le ricerche che mostrano l’importanza fondamentale degli aspetti metacognitivi e di un approccio autoregolato allo studio (De Beni, Moè, Rizzato, 2003).
Gli aspetti su cui concentreremo la nostra attenzione sono:
- La conoscenza metacognitiva, ossia la consapevolezza che ogni bambino/ragazzo possiede circa il funzionamento della propria mente.
- L’ uso strategico dei processi metacognitivi di controllo esercitati sui propri processi cognitivi. Nello specifico ci riferiamo alla comprensione del compito e della sua difficoltà, la scelta della strada da seguire per affrontarlo (strategie da adottare), la pianificazione delle fasi del compito da svolgere, la previsione dell’esito finale, il monitoraggio del processo, la valutazione dei risultati e dei progressi ottenuti.
In un percorso di accompagnamento allo studio, alcuni strumenti utili per ordinare il materiale di studio, operare classificazioni e memorizzare sono sicuramente le schematizzazioni e le mappe. Questi strumenti hanno il vantaggio di abbinare il codice visivo a poche parole scritte, favorendo il recupero di informazioni, i collegamenti logici, ordinando la presentazione degli argomenti tramite parole-chiave e concetti fondamentali.
4) La socializzazione e il confronto con i pari:
Il percorso di accompagnamento allo studio qui descritto parte dal presupposto che favorire atteggiamenti prosociali all’interno del gruppo possa contribuire non solo a prevenire situazioni di scontro (a volte necessarie per il consolidamento del gruppo), ma anche a migliorare il contesto di apprendimento.
I metodi che proponiamo per potenziare gli apprendimenti con il supporto dei pari sono: il cooperative learning (apprendimento collaborativo in piccoli gruppi) e il tutoring (tutoraggio):
1) Il cooperative learning si basa sul lavoro in piccoli gruppi formati da pochi elementi, quattro o cinque al massimo, eterogenei al loro interno per abilità cognitive e sociali. Ogni gruppo sarà composto sia dallo studente con problemi di comportamento o di apprendimento, che da quello diligente e bravo mediatore. L’operatore di riferimento del gruppo si impegnerà a far rispettare le condizioni necessarie per il consolidamento di un gruppo efficace, che sono:
2) Il modello del tutoring o tutoraggio prevede che un ragazzo formato e motivato, svolga un’attività di insegnamento individuale, o in piccolo gruppo (massimo tre studenti). A differenza dell’ apprendimento collaborativo, in cui ciascuno viene considerato depositario di risorse da poter mettere al servizio del bene comune, il tutoring si basa sul presupposto che l’alunno che “ha di più” dà all’altro che “ha di meno”. Il compagno che aiuta sviluppa un forte senso di responsabilità, fiducia in se stesso e autorealizzazione, diventando padrone delle proprie conoscenze e dei propri stati d’animo.
5) Favorire l’apprendimento attraverso le nuove tecnologie:
L’utilizzo delle nuove tecnologie valorizza in maniera significativa le diverse modalità di elaborazione e produzione della conoscenza.
Secondo Howard Gardner, che formulò nel 1983 la teoria delle intelligenze multiple, le nuove tecnologie sono in perfetta sintonia con le diverse forme di intelligenza dei bambini perché permettono di gestire il materiale di studio secondo diversi punti di vista, garantendo un’educazione personalizzata (Gardner, 2010).
Questi punti, supportati dalla letteratura ci aiutano a spiegare meglio quanto possa essere una risorsa il supporto allo studio e dunque all’apprendimento se fatto da persone specializzate. L’obiettivo ultimo è di sicuro l’autonomia dello studente, ma non dimentichiamoci di tenere alta la motivazione, il più grande motore dell’apprendimento!!!
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