La psicologia dell’educazione è una disciplina nata recentemente che riguarda i processi di apprendimento nelle diverse fasi dello sviluppo e si occupa di analizzare scientificamente e di proporre soluzioni operative in numerosi ambiti[1], quali ad esempio:
- le caratteristiche dei processi cognitivi, affettivi e sociali dell’individuo che apprende (ad esempio, i vari tipi e problematiche dell’intelligenza, le differenze individuali, i gifted students, le varie forme di disabilità, i disturbi specifici d’apprendimento DSA , il disagio emotivo, familiare, sociale, culturale, ecc.);
- acquisizione delle competenza di base e complesse (ad esempio, nella scrittura, lettura, calcolo, pensiero scientifico, soluzione di problemi, attenzione);
- i fattori personali, interpersonali e contestuali (rapporti scuola-famiglia) che facilitano o ostacolano i processi di insegnamento e apprendimento, l’acquisizione delle regole, le motivazioni ad apprendere, il benessere psicosociale;
- pratiche di insegnamento innovative (ad esempio, le metodologie didattiche che si basano sull’utilizzo di materiali di apprendimento pratici, forme di cooperazione tra pari, ecc.) ad esempio l’approccio Montessori;
- le interazioni sociali tra pari ed adulti e l’utilizzo delle dinamiche di gruppo secondo una prospettiva educativa (cooperative learning, peer education)
psico-educazione, un approccio che permette di pensare in modo efficace e prevenire o superare difficoltà di natura emotiva, insegnare al bambino ad apprendere come utilizzare la mente per conoscere e convivere con le emozioni (conoscere le proprie reazioni emotive, i propri modi di pensare abituali e prendere le distanze dai pensieri irrazionali facilitarndo l’emergere di pensieri utili sperimentando nuove reazioni emotive e comportamentali)
[1] Consiglio Nazionale Odine degli Psicologi, Area di pratica professionale psicologia dell’educazione. http://www.psy.it/allegati/aree-pratica-professionale/psicologo_educazione.pdf
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