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Jan 1970

La scienza e il bambino con ADHD. Si, ma Come aiutarlo?

Luglio 12, 2018 Senza categoria
..Mio fratello hai sei anni e non riesce a star seduto un attimo, continua a fare cose, è distratto da tutto, non rispetta le regole.. Insomma è proprio scatenato. Ho sentito parlare dell'ADHD? Ma Cos'è? Come posso aiutarlo?” 
Grazie baci  L.

 

Come L. tanti sentono parlare dell’ADHD ma non sanno cos’è. Facciamo un po’ di chiarezza. L’ADHD è un Disturbo del Neurosviluppo ed i sintomi tipici comprendono nella maggior parte dei casi in maniera combinata:

  1. Inattenzione: il bambino manifesta scarsa cura per i dettagli ed eccessiva distrazione, egli sembra non ascoltare quando si parla con lui; ha difficoltà organizzative; incapacità di seguire le istruzioni e di portare a termine le attività. Mostra difficoltà a completare qualsiasi attività che richieda concentrazione, perde oggetti di uso quotidiano; mostra un’ eccessiva distrazione davanti a stimoli esterni e dimentica cose abituali.
  2. Iperattività / Impulsività: Il bambino mostra comportamenti di irrequietezza; incapacità a stare seduto ( per es. in classe si alza spesso anche quando non dovrebbe); mostra un’ eccessiva vivacità (es. corre o si arrampica all’improvviso e si mette spesso in situazioni di pericolo). Egli ha difficoltà a giocare tranquillamente, tende a parlare eccessivamente ed è irruente nel fornire la risposte prima che la domanda sia completata. Ha difficoltà nell’aspettare il proprio turno e tende a interrompere o intromettersi nelle attività di coetanei o adulti.

 

Questo tipo di comportamenti possono compromettere l’adattamento a scuola: E’ proprio in un ambiente come quello della classe, dove ci si aspetta che gli studenti prestino attenzione alle lezioni, stiano seduti al loro banco e completino i loro compiti, in cui disattenzione, l’ iperattività e l’ impulsività si rendono più evidenti pur essendo costantemente presenti durante l’intera giornata;

Le possibili conseguenze a casa: A casa l’impatto con un bambino ADHD si ripercuote su tutta la famiglia, i genitori molto spesso pensano di non esser capaci di svolgere il loro compito in quanto il loro figlio non rispetta le regole familiari e non si comporta in maniera adeguata, mettendoli molto a disagio. Fratelli e/o sorelle del bambino/adolescente con ADHD soffrono per il comportamento dirompente e spesso può capitare che vengano trascurati dai genitori.

Le possibili conseguenze in situazioni sociali: i bambini con ADHD vengono tendenzialmente costantemente ripresi e/o puniti per i loro comportamenti, possono avere difficoltà a legare con i coetanei e tendono spesso ad essere distruttivi o aggressivi. Spesso può capitare vengono così isolati e/o emarginati. L’intera famiglia soffre a causa del disturbo del figlio perché può essere sempre meno coinvolta nelle attività sociali con amici e parenti.

Le possibili conseguenze su se stessi: L’autostima dei bambini/adolescenti con ADHD è compromessa dal giudizio negativo degli insegnanti, della famiglia e dei coetanei. Gli individui con ADHD, si sentono spesso rifiutati e non amati a causa del loro inarrestabile comportamento. Si vedono come poco intelligenti e non hanno fiducia in loro stessi. Spesso proprio la mancanza di autostima porta ad un comportamento di autodistruzione, innescandosi così un circuito vizioso.

Cosa  possiamo fare.. Se notiamo che il nostro bambino presenta comportamenti „eccessivi“ rispetto ai coetanei, la prima cosa da fare è far presente questa situazione al pediatra, che successivamente ci indirizzerà da un Neuropsichiatra infantile per una valutazione. Successivamente alla valutazione si può intraprendere un percorso definito multimodale (Multimodal Treatment for ADHD). Un noto studio americano ha confermato l’importanza della combinazione di entrambi i fattori terapeutici (farmaco e training psicologici) come risposta più adeguata sia per ridurre la gravità dei sintomi dell’ADHD, sia per favorire nel bambino e negli educatori (genitori e insegnanti) adeguate abilità relazionali e di gestione delle situazioni complesse. La creazione di una rete di supporto con tutte le figure di riferimento (genitori, insegnanti, educatori, psicologi..) in unione ad una educazione emotiva, metacognitiva  e comportamentale si mostra la strategia più efficace per aumentare il manifestarsi di comportamenti adeguati ed il disagio emotivo-sociale del bambino e della famiglia che lo circonda.

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