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Jan 1970

“GLI OCCHIALI NON LI METTO!”

Giugno 21, 2018 apprendimento, educazione, pedagogia, psicologia, sviluppo , , , , , , , , , , , , , , , , ,

L’utilizzo di occhiali da vista può risultare un grande problema, soprattutto per bambini, adolescenti e persone con ritardo mentale. L’occhiale viene percepito come un oggetto scomodo ed antiestetico e la conseguenza primaria è il rifiuto all’utilizzo.

 


Essendo però una prescrizione medica, gli occhiali devono essere portati con tempistiche e modalità precise, soprattutto se si tratta di un utilizzo correttivo solo temporaneo. Nel corso degli anni è cambiato l’approccio alla cura preventiva, fino a pochi anni fa i bambini di età prescolare che utilizzavano gli occhiali erano un numero ridotto e presentavano patologie oculari gravi.

I controlli alla vista avvenivano, generalmente, con il passaggio alla scuola elementare, quando il bambino imparava a leggere e scrivere ed emergeva l’eventuale difficoltà, ma questo procrastinare rischiava di aggravare la patologia. Intervenire su un occhio ancora in evoluzione e in formazione (lo sviluppo visivo avviene fino ai 5-6 anni d’età) permette di ottenere risultati di cura migliori!  È per questo motivo che ad oggi la diagnosi preventiva risulta essere fondamentale nella cura di deficit visivi, così come un utilizzo ottimale e rigoroso degli occhiali correttivi permette di non peggiorare il difetto ottico.

Esistono tecniche ed interventi individualizzati per aiutare le persone a rispettare le prescrizioni mediche.
Nel caso siano necessari occhiali, apparecchi, protesi mediche o l’assunzione di farmaci può risultar difficoltoso per genitori, educatori oppure operatori insegnare e far rispettare il percorso mendico. La figura di uno specialista dell’aderenza terapeutica aiuta nel monitorare l’andamento e suggerire tecniche efficaci per ottenere i risultati desiderati.

Cos’è l’aderenza terapeutica?
L’aderenza al trattamento terapeutico è il coinvolgimento ATTIVO e COLLABORATIVO del paziente e della famiglia (soprattutto quando il paziente è un bambino o un adolescente) a cui viene richiesta la piena adesione e partecipazione alla pianificazione e all’attuazione del trattamento che si basa su un consenso di entrambe le parti.
L’aderenza non è la mera assunzione di farmaci ma influisce sui comportamenti, come?
• Decidendo di accettare il trattamento e seguendolo in modo continuo,
• Fissando e andando alle visite mediche e di controllo,
• Gestendo i regimi terapeutici a casa,
• Evitando comportamenti nocivi emessi prima della terapia,
• Cambiano il proprio stile di vita se necessario (orario, alimentazione, abitudini…).

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